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UN VENERDÌ ALL’ORSA MAGGIORE


di COPPIACONLEICURIOSA
31.08.2024    |    152    |    1 8.0
"Verso le due eravamo decisamente provate da tutte quelle ore di ballo e siamo uscite, ognuna è rientrata verso casa con la propria auto..."
Venerdì come annunciato sono andata a ballare in una discoteca all’aperto a Lecco.
Avevo un incontro programmato con una persona, ma come spesso mi capita, soprattutto nelle situazioni già definite, gli ho dato buca, non ne avevo più voglia, lui era già lì, appena sono entrata in disco con le mie amiche si è fatto notare, e dopo poco l’ho raggiunto. Non mi piace render partecipi le mie amiche, cerco sempre di evitare che sappiamo dei miei “vizietti”.
Mi sono avvicinata a lui e gentilmente mi ha offerto un prosecco, era tutto eccitato, continuava a toccarmi le mani, il viso, ma in breve ha capito che non mi andava di imboscarmi fuori nel parcheggio della discoteca come avrebbe desiderato.
Quindi ci siamo salutati e sono tornata dalle mie amiche a ballare, a ridere e scherzare, il nostro sport preferito.
Durante la serata ho avuto degli approcci, alcuni solo di contatto mentre ballavo, altri invece con qualche scambio di parole.
In particolare mi sono intrattenuta con un paio di ragazzi, erano due amici, molto simpatici, ne è nata una bella amicizia. Con uno dei due poi mi sono allontanata dalla pista di ballo e ci siamo messi vicino alle sdraio, un bel calice di prosecco in mano, e tra una risata e l’altra ci siamo dati qualche bacio, lui era molto eccitato dai miei baci e ad un certo punto si apre la zip dei jeans, mi prende la mano e me la porta direttamente sul suo pisello duro e pulsante. A quel punto ci siamo avvicinati di più e mentre ci baciavamo sempre con più passione ho continuato a toccarglielo fino a farlo venire.
Non era ovviamente l’ambiente ideale per fare altro, quindi ci siamo scambiati il numero di cellulare e ci siamo salutati con la promessa di scriverci nei giorni a venire.
La serata poi è trascorsa all’insegna del ballo e delle risate con le mie amiche. Verso le due eravamo decisamente provate da tutte quelle ore di ballo e siamo uscite, ognuna è rientrata verso casa con la propria auto.
Mentre stavo per accendere la macchina mi arriva un vocale di quel ragazzo con cui mi ero intrattenuta in discoteca che mi chiede se avessi voglia di fare un giro a Lecco. Perché no gli rispondo e dopo dieci minuti ci siamo ritrovati vicino all’ex mc donald’s di Lecco.
Aveva un suv nero con i vetri completamente oscurati, parcheggio la mia auto e salgo sul suo suv e ci dirigiamo verso la zona del bione, in un parcheggio ampio dove a volte avvengono anche scambi o si fa partecipare qualcuno che si mette volutamente a guardare. Da lì oltretutto si può ammirare il lago.
Accendiamo una sigaretta e mi chiede se avessi voglia di fargli un pompino, rimango allibita, gli dico scusa ma secondo te?
Certo che si, gli rispondo sorprendendolo, in quanto si aspettava un mio rifiuto. Per stare più comodi ci mettiamo nei sedili posteriori, rimango completamente vestita , faceva caldo, quindi abbassiamo il finestrino dietro per respirare un po’, c’era fortunatamente un filo di aria che entrava. Ci baciamo e poi lui mi porta la testa sull’uccello già duro e umido. Mi accovaccio su di lui sdraiandomi ed inizio a leccarglielo alla base per poi risalire sul fianco e per poi discendere e così per svariate volte, questa tecnica lo fa letteralmente impazzire perché evito di leccargli la cappella, così il piacere gli sale molto lentamente, era in uno stato di completa eccitazione nell’attesa della fuoriuscita di sperma. Era tutto tremante, mi urlava siiii ancora, sei meravigliosa, e frasi di questo tipo, io ogni tanto alzavo la testa e lo fissavo negli occhi mentre con la lingua completamente aperta gliela passavo sul fianco dell’uccello e con la mano gli accarezzavo da sotto le palle. Era completamente depilato e questo mi piace molto perché mi evita di ingoiare quei fastidiosi peli che interrompono bruscamente il momento.
Sono andata avanti una decina di minuti fino a quando mi ha preso la testa obbligandomi a prendere in bocca la cappella, non ce la faceva più ed infatti in breve mi riversa in gola una abbondante colata di seme caldo.
Era tardi e volevo scopare con il mio uomo, ma non mi ero accorta che fuori dall’auto c’era il suo amico che avevo conosciuto in discoteca, evidentemente si erano messi d’accordo, ed era con l’uccello in mano, un meraviglioso uccello, non lungo ma larghissimo, uno dei più larghi che abbia mai visto. Mi dice, a me non lo prendi in bocca?
Quello con cui ero stata nel frattempo scende dal suv per ricomporsi e sale l’altro ragazzo con questo uccellone voglioso. Non avevo intenzione di prenderlo in bocca, ero stanca dal servizio appena finito, e poi era troppo largo per la mia bocca, per gentilezza glielo prendo in mano, lo massaggio, lo scappello più volte e poi anche lui poco prima di esplodere mi porta con la testa verso il basso costringendomi ad aprire la bocca, due secondi ed un fiotto di sperma mi entra in bocca, mi teneva sempre schiacciata e lo sperma continuava ad uscire, quanto ne aveva, stavo per rimettere. Mi divincolo, mi sollevò ed in parte riesco a sputarlo fuori dalla macchina. Mi guarda e mi dice ridendo, ti ho innaffiata di sperma eh? Lo guardo abbastanza arrabbiata e gli rispondo a malo modo. A quel punto chiedo di esser riaccompagnata alla mia auto,m. Mi sono sentita usata ed abusata, ma anche il troppo alcool a volte non aiuta a ribellarsi e ci si lascia fare, questa volta mi sono sentita però sporca, come una puttana di strada. Sensazione sgradevole.
In ogni caso arrivismo alla mia auto lo saluto e scappo sulla mia auto. Avevo il sapore di sirena che mi era entrato anche nelle narici. Avevo voglia di scopare col mio uomo, avevo desiderio che si accorgesse del sapore di sperma tra le mie labbra.
Arrivo a casa erano le 4.30 e lui era sveglio e come al solito aveva già l’uccello duro e grosso pronto ad ascoltarmi e scoparmi.
Mi spoglio completamente ed inizio a raccontargli della serata, mi dice ma quanto hai bevuto? Sai di alcool da far schifo, mi sa che ti sei lasciata andare stasera, perché quando bevi troppo esageri col sesso poi, e più il racconto si faceva caldo più mi sbatteva come una puttana, e dopo poco mi urla come fossi una gran troia, ed uscendo da me me lo poggia in bocca riversandomi la sua buona dose di sperma proprio nel momento in cui gli stavo raccontando di aver ingoiato anche quella dell’altro amico, e lui per tutta risposta mi urla: ingoia anche la mia gran troia, così nel giro di nemmeno 1 ora ti ritrovi ad ingoiare tre quantità di sperma da tre uccelli differenti.
Sì vero sono una troia, però mi piace così, ci piace così.
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